Non va disperso il “dividendo” dello spread
Come mostra con assoluta evidenza quel che è accaduto negli ultimi mesi, è la variabile politica a condizionare (in positivo o in negativo) una parte tutt’altro che secondaria dello spread. In sostanza, se i mercati percepiscono che le fibrillazioni politiche della scorsa come dell’attuale maggioranza possano mettere a repentaglio la stabilità del governo, chiedono al nostro paese un “extra” in termini di rendimento per compensare il rischio